Agli sgoccioli della ormai quasi trascorsa primavera, a Montoro, nella frazione San Bartolomeo, è stata inaugurata l’apertura della PiMac, la pinacoteca di arte contemporanea. Costituita da una galleria disposta in verticale, la pinacoteca e’ alloggiata in un ambiente confortevole ed accogliente, e mostra opere iconografiche d’arte contemporanea eterogenea, italiana (vale la pena citare il Vallifuoco con le sue creazioni in “collage”) e straniera (cinese in modo particolare) e, non solo, vi sono esposte anche creazioni di estro artistico artigianale (come un libro aperto interamente cosparso di giallo, denominato “arte e pigmenti” di Alfonso Lipardi). Rivedendola nell’insieme, si nota subito la (forse inconsapevole) tematica costante, che probabilmente coincide con la caratteristica di questo nostro attuale mondo contemporaneo, e cioè la ricorrenza di immagini di corpi colti di spalle o parti di corpi senza volto o volti con occhi chiusi, piangenti o nascosti tra le mani: quasi a trasmettere la negazione, la ricerca di nascondigli, la solitudine, la tendenza a non guardare, o a difendersi dalle trasmissioni esterne.
Un’iniziativa culturale, sulla scia di vari e frequenti eventi promossi dall’amministrazione comunale, sicuramente entusiasmante per gli amanti dell’arte ma anche una occasione, per tutti, per conoscere, attraverso le immagini, e le opere, le caratteristiche del mondo del nostro tempo.
Cicerone riteneva che possedere “una biblioteca e un giardino” corrisponde ad avere completezza nella vita, noi diremmo che una cittadina dotata di pinacoteca ha uno slancio in più.





