Consigli di lettura in vista del Natale 2023

Scrutando tra gli scaffali della libreria Feltrinelli di Salerno, anche attratti dai colori dell’immagine in copertina, in prossimità del Natale che in genere è festa di ricordi, di cose retrò, di bisogno di affetto, di abbracci caldi, e di frasi sincere, non si può non far caso ad un libricino edito da Garzanti, sul quale capeggia il cognome dell’unica donna italiana (sarda) ad aver ricevuto il premio Nobel per la letteratura, Grazia Maria Cosima Damiana Deledda (1871-1936). “Il dono di Natale” è una raccolta di racconti brevi, ambientati ovviamente in Sardegna. Nella nevosità invernale della terra dei 4 mori, nella selvaggia fascinosa isola dedita alla pastorizia e agli ideali essenziali e al credo in Dio, si ambientano vicende scritte con lo stile semplice, chiaro, ma
profondo, della autrice. La lettura si fa veloce, quasi precipitosa, scivolando quasi dalle righe ma arricchendosi- in maniera inversamente proporzionale alla semplicità della scrittura- di sensazioni, sofferenze, tenerezze, rugosità, durezze, abissi, delicatezze. Traspare quell’indole che la stessa autrice descrisse dei suoi libri: “tanto drammatica quanto sentimentale”. E i contenuti sono vicende di vita comune, di una Sardegna antica con usi e costumi ancestrali, ma scenario di relazioni e scambi tra personaggi che appaiono moderni, ancora vivi, perché gli uomini sono ancora gli stessi, dopo tanti anni. Deledda rappresenta le sue figure descrivendole in modo tale che più che corporee si ha l’idea della personalità (nello stile dei grandi scrittori russi), e si avvicendano tutte le personalità, variegate e multiformi, opere di una scrittrice che è regista di fatti umani reali attuali. Scrittrice dell’umanità, caposaldo della letteratura italiana. Il riferimento, ogni tanto, a parole in lingua sarda appare un piacevole intermezzo che rimanda con la mente alla voglia di viaggiare e di andarci o tornarci nell’isola. Il racconto più bello? Quello da cui trae il titolo questo piccolo grande libro: perché il dono di Natale non può che essere la Vita.