Violenza di genere, una piaga sociale.

Stefano D’Ettorre

La violenza di genere è una realtà tristemente frequente che permea tutti gli ambiti sociali, che non ha confini geografici nè culturali. Si tratta di eventi che hanno radici profonde nel passato e che persistono nei giorni nostri. Quali le forme, le cause e le possibili soluzioni del problema che è globale? Numerose sono le sfaccettature, gli angoli, le dimensioni della violenza. Essa può manifestarsi in molteplici forme: fisica, psicologica, economica. La violenza fisica frequentemente avviene fra le mura domestiche e va dalle aggressioni sessuali (stupri), a quelle somatiche per raggiungere in taluni casi gli omicidi. La violenza psicologica include minacce, umiliazioni, isolamenti e coercizioni. La violenza economica si manifesta col controllo finanziario e privazione di risorse necessarie per il sostegno e per un minimo di autonomia. Per affrontare il problema è essenziale comprendere cosa alimenta la violenza. La radice di questo fenomeno può essere rintracciata nella disuguaglianza di genere, ove le donne vengono considerate inferiori agli uomini in termini di potere, status e opportunità. La discriminazione avviene per mancanza di istruzione, per grave ignoranza; per cui, la disuguaglianza si protrae nel tempo, creando terreno fertile alla violenza. Il silenzio, poi, è una barriera significativa. Le donne spesso evitano di denunciare gli abusi per timore di ripercussioni successive, di essere malgiudicate e di non essere credute. La mancanza di un sistema giuridico robusto, necessario supporto sociale per le vittime, contribuisce all’impunità degli aggressori che spesso avviene, alimentando ulteriormente il ciclo della violenza. Le conseguenze sono devastanti, non solo per le vittime dirette, ma anche per le comunità e la società nel suo complesso. Le donne che subiscono abusi soffrono sempre sia per traumi fisici che psicologici con effetti che si ripercuotono sulla loro salute mentale, fisica, emotiva ed indirettamente sui figli. Spesso la violenza limita l’accesso delle donne all’istruzione, al lavoro e alle opportunità di crescita professionale. Va combattuta su tutti i fronti e da tutti. Non più sostegno alle vittime ma evitare che ci siano vittime. Le armi da utilizzare? Educazione, Consapevolezza, Rafforzamento del Sistema Giuridico con leggi più severe, risorse e strategie efficaci. Giovanni Paolo II rivolto ai popoli della terra ebbe a dire: “Non abbiate paura”, liberiamoci allora dalla paura della violenza e dalle paure in genere affrontandole con la speranza e la forza in Cristo.